Against Democracy è un libro tranchant scritto da Jason Brennan.
Immaginate un luogo nel quale alle donne, ai neri e ai rossi di capelli sia vietato guidare l’auto solo per il fatto di essere donne, neri o rossi di capelli. Sarebbe chiaramente una norma pazza, senza senso. Immaginate ora un luogo nel quale le persone non in possesso della patente non possano guidare un’auto. Questo secondo esempio è familiare. In questo secondo caso non c’è né arbitrarietà né leggi basate su idee pazze: se vuoi guidare un’auto tu donna, persona di colore o rosso di capelli o tu chiunque altro devi prendere la patente. La patente certifica (o dovrebbe) che sei in grado di guidare un’auto. Non c’è nulla di discriminatorio: dimostri le tue abilità alla guida e ottieni la patente per guidare.
In modo simile, Jason Brennan pensa che tutti noi dovremmo fare un test per provare le nostre “competenze di voto”. Due terzi di Against Democracy ci mostra quanto disastrosamente ignoranti siano gli elettori americani (il libro è focalizzato sugli USA, ma gli elettori europei non sono migliori). Brennan in ogni pagina descrive quanto l’elettore medio sia malamente informato e ignorante e come un voto così ignorante possa danneggiare tutti, anche tu che voti consapevolmente.
Brennan ci spiega che l’epistocrazia non è confinata in una specifica area politica: puoi essere un democratico epistocratico, un repubblicano epistocratico, un libertario epistocratico, etc etc. Non importa quello che tu pensi del governo, delle tasse, dell’ambiente o di qualsiasi altro argomento; il test per essere ammessi al voto è semplicemente un test che mostra se si hanno le competenze minime per votare. Nessuna discriminazione arbitraria, nessun apartheid, nessuna creazione di cittadini di serie A e di serie B.
Sono scettico. Le argomentazioni di questo libro non mi soddisfano pienamente. Un po’ di onestà prima di tutto: quasi ogni giorno penso che questa o quella persona non dovrebbe avere il diritto di voto; lo pensi anche tu, ammettilo. Tuttavia il metodo epistocratico secondo me solleva molte preoccupazioni. Sarebbe impossibile avere un “test per votare” neutrale: quello che per un burocrate o qualche altra persona è assolutamente necessario sapere per votare, per me potrebbe sembrare del tutto ininfluente. Ho paura inoltre che rimpiazzare la democrazia con l’epistocrazia porterebbe semplicemente a un ulteriore aumento dello Stato nelle nostre vite con una certificazione che si andrebbe ad aggiungere ad altri milioni di certificazioni.
Se la nostra preoccupazione sono le conseguenze del voto non informato, penso che la strada maestra per neutralizzare l’idiocrazia sia sempre quella: la decentralizzazione del potere decisionale (per minimizzare i danni) e l’eliminare il più possibile il potere e la discrezionalità politica (per non avere un mercato dei voti). Inoltre, domandiamoci sulle possibilità concrete: è più facile ridurre il potere dei governi mantenendo la democrazia o cambiare il sistema nel quale tutti si identificano? Entrambe le opzioni sono difficili ma la prima è decisamente più alla portata di mano della seconda; e decisamente più chiara. Mi sembra che la soluzione proposta da Brennan sia in realtà una non-soluzione che aggiunge burocrazia a burocrazia; una proposta che cura gli effetti ma non le cause. Il problema principale, a mio modo di vedere, non è il burino che vota di pancia ma il politico che trae potere sempre meno limitato dal voto del burino. È il politico che assembla leggi liberticide, non il burino.